Quante volte ne abbiamo sentito parlare? Pronunciata a più riprese da mamme, sorelle, amiche e colleghe, la parola “cellulite” suscita sempre un certo sussulto e riesce a minare anche le certezze delle persone più atletiche e sicure di sé. Può infatti capitare a chiunque di notare qualche imperfezione sulla pelle ed immaginare in preda allo sconforto che… è toccata anche a noi!
Un problema diffuso
Nulla di strano, perché la cellulite interessa ben 4 donne su 5. E’ un disturbo più che comune dunque, e diffuso largamente in ogni fascia della popolazione femminile in età fertile. L’eventualità di una sua comparsa è infatti plausibile sin già dalla pubertà e si protrae fino al manifestarsi della menopausa.
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Affare di donne
Ma partiamo innanzitutto dal capire cosa c’è all’origine di questo disturbo, come esso si manifesta e cosa implica. Una prima domanda sorge spontanea. Perché la cellulite sembra un problema prettamente femminile? La spiegazione è di tipo biologico. I principali ormoni femminili sono detti estrogeni e si presentano in grande quantità nel corpo della donna lungo tutta l’età fertile. Svolgono una funzione essenziale nello sviluppo delle caratteristiche sessuali e regolano diverse attività ad esse correlate. Come il ciclo mestruale e l’ovulazione. Anche nel corpo maschile sono presenti gli estrogeni, ma la loro componente è in genere poco rilevante e non in grado di determinare le medesime circostanze.
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La cellulite: questa sconosciuta
La cellulite è indicata in gergo medico con l’acronimo PEFS (Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica). Si tratta di un’alterazione del tessuto cutaneo dovuta ad un ristagno di liquidi che interessa, prevalentemente, la pelle delle gambe e dei glutei nel corpo femminile.
L’accumulo di liquidi che sottende alla sua formazione agisce su due livelli:
- nello strato superficiale del derma, dove si ha un’alterazione del micro circolo sanguigno che causa il classico fenomeno della ritenzione idrica e
- nello strato sottostante, chiamato ipoderma, dove le masse adipose spingono verso l’alto e s’incuneano nel derma, modificandone la struttura sottocutanea.
Stadi e sintomatologia
Proprio così, non esiste un solo tipo di cellulite. Perché, come tutti i disturbi di ordine fisiologico, essa può avere una evoluzione ed andare incontro ad un progressivo peggioramento. Motivo per cui, anche i dispositivi utilizzati per il trattamento, possono differenziarsi in base al caso specifico. Per praticità, si distinguono quattro classificazioni principali di cellulite:
- edematosa (detta anche “dura” o “compatta”)
- fibrosa (detta anche “pastosa”)
- sclerotica molle
- sclerotica
1.La forma edematosa indica il tipo di cellulite più comune ed anche quella più facile da trattare. Si caratterizza per una localizzazione più frequente su glutei, cosce e ginocchia. Le parti coinvolte cominciano a risultare pastose e fredde al tatto, mentre la pelle, se viene compressa, inizia ad assumere le sembianze della famosa “buccia d’arancia“.
2. La forma fibrosa indica una cellulite più importante, ma ancora non grave e quindi ampiamente trattabile. Nel tessuto adiposo si formano piccoli noduli che, alla compressione, possono risultare dolorosi. La pelle in corrispondenza è decisamente più fredda e potrebbe presentare discromie, mentre si fanno più consistenti al tatto gli avvallamenti irregolari della buccia d’arancia. Oltre a glutei, cosce e regione interna delle ginocchia, questo stadio può interessare anche le braccia ed i deltoidi.
3. Allo stadio di sclerotica molle, la cellulite è caratterizzata da noduli ingrossati e più duri e dolenti. Mentre la pelle in corrispondenza è decisamente più molle e priva di tono. Le discromie possono assumere segnali più manifesti e dare origine a chiazze tanto scure da assomigliare a lividi. Questo è l’indicatore evidente di una insufficienza venosa o linfatica, per cui si può ancora intervenire, ma in modo molto più limitato. Oltre alle zone classiche di cui abbiamo parlato precedentemente, in questo stadio la sintomatologia può estendersi anche ai polpacci ed alle caviglie.
4. L’ultimo stadio è quello della cellulite sclerotica. In questo quadro tutte le sintomatologie si aggravano e rendono complesso qualsiasi tipo d’intervento. I noduli subiscono un consistente aumento di volume e risultano molto dolorosi; la pelle assume, in tutte le zone coinvolte dal problema, il tipico aspetto a “materasso“. Il tono del derma è quindi ormai molto segnato dal disturbo e può essere estremamente difficile riportarlo alle condizioni precedenti.
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Cellulite e culotte de cheval
La cellulite è spesso confusa con un altro tipo di disturbo, localizzato nelle cosce e nei glutei, che prende il nome di culotte de cheval (letteralmente in italiano: calzoni da cavallo). Ma mentre la cellulite è un alterazione del tessuto cutaneo dovuta ai meccanismi sopra descritti, la culotte de cheval è un vero e proprio accumulo di grasso localizzato sotto forma di cuscinetti. Questi compaiono nella cosiddetta regione trocanterica (quella situata tra coscia e gluteo) e deformano la silhouette.
Una differenza sostanziale tra i due fenomeni è data dalla loro immagine a pelle coperta. La culotte de cheval è sempre visibile e risulta fortemente antiestetica, specie quando si indossano abiti fascianti o pantaloni molto aderenti, come i jeans skinny ed i leggins. La cellulite, invece, soprattutto se non è ad uno stadio avanzato, risulta difficilmente individuabile con indosso qualsiasi tipo di vestiario.
Il ruolo dello sport
Lo stadio iniziale della cellulite è un disturbo diffuso anche nelle persone che hanno una buona forma fisica e presentano un certo tono muscolare. In questo caso l’origine del problema è più che altro correlato a fattori di ereditarietà. Da questo punto di vista, è alquanto difficile che il problema sparisca in via definitiva. Tuttavia il fenomeno può essere contrastato con successo, seguendo uno stile di vita attivo, alimentandosi nel modo opportuno e ricorrendo periodicamente a massaggi e soluzioni formulate ad hoc.
La corsa è generalmente sconsigliata con un problema di cellulite già in atto. Questo perché, a lungo andare, i ripetuti impatti con il terreno insiti nell’attività del correre, possono produrre uno scorretto ritorno venoso e la possibilità di micro lacerazioni al livello delle cellule adipose: fattori che aggraverebbero la sintomatologia. Anche la cyclette e lo spinning, come l’andare regolarmente in bicicletta, risulterebbero delle attività poco appropriate per contrastare la cellulite, perché stimolano in maniera eccessiva le vene delle gambe e da ciò potrebbero scaturire nel tempo ripercussioni sulla circolazione sanguigna. Si tratta comunque di stime ed indicazioni di ordine generale: bisogna sempre considerare il singolo caso e la specifica conformazione della cellulite.
Il fattore età
Oltre alla variabile ereditaria e ad una tendenza alla sedentarietà, bisogna considerare anche la variabile dell’età. Non che questa sia una discriminante ma, fermo restando una tendenza al disturbo dovuta ai fattori già descritti, la manifestazione della cellulite può variare anche sulla base di una fisiologica tendenza all’aumento di peso e all’insufficienza venosa.
Più in dettaglio, nelle donne fino ai 30 anni ed oltre, anche in condizioni di forte sovrappeso, la cellulite è nella maggior parte dei casi comunque al primo stadio e, dunque, ancora facilmente trattabile. Quando si oltrepassa la soglia dei 40 anni, l’alterazione cutanea potrebbe invece avere già acquisito una tendenza alla fibrosità (quindi da secondo stadio), più o meno accentuata a seconda della predisposizione genetica e dello stile di vita (alimentazione + attività fisica) condotto sino a quel momento.
Dai 50 anni, e con il sopraggiungere della menopausa, questa tendenza si fa ovviamente sempre più evidente: la “buccia d’arancia” dell’età giovanile si tramuta infatti nella cosiddetta cellulite “da lassità“, per la quale i tessuti acquisiscono un vero e proprio slittamento verso il basso. Una tendenza ancora più marcata nelle donne che hanno subito bruschi e/o ripetuti cambi di peso. Anche la cellulite “da lassità” può essere comunque più o meno importante (a seconda dei fattori genetici e dello stile di vita seguito fino a quel punto) ed interessare, oltre alle zone “classiche” di gambe, glutei e ginocchia, anche gli arti superiori ed i polpacci.
L’importanza dello stile di vita
Se si ha un problema di cellulite, è preferibile inserire nella dieta tutti quegli alimenti che contengono grandi quantità di acido ascorbico. Questo composto organico naturale, comunemente conosciuto come Vitamina C, possiede tra le altre caratteristiche, delle elevate proprietà antiossidanti: esse sono utili a proteggere i capillari sanguigni contrastando tutti i disturbi potenzialmente legati ad un loro malfunzionamento.
- frutti aciduli (fragole, ciliegie, kiwi, ananas, melone, pesche, agrumi)
- verdure e ortaggi freschi (radicchio, lattuga, spinaci, broccoli, cetrioli, finocchi, indivia, cicoria, pomodori, cavolfiori, peperoni, patate)
Oltre ad un’alimentazione sana e ad una regolare attività fisica, è fondamentale inoltre eliminare le cattive abitudini, come il fumo. Esso provoca un restringimento dei capillari che ha come diretta conseguenza quella di limitare l’ossigenazione delle cellule. Questo effetto produce, o accentua sempre di più, il rilassamento dei tessuti.
Quali prodotti utilizzare
In associazione ad uno stile di vita sano e ad una dieta equilibrata, potrebbe essere utile affiancare dei trattamenti specifici. In commercio si trovano sostanzialmente due linee, quella dei prodotti da assumere per bocca e quella dei rimedi da applicare sulla pelle.
Quali sono le sostanze più efficaci? Si possono utilizzare entrambe le soluzioni, in modo mirato e senza incorrere in eccessi di sorta. Vediamo come e quali sono i migliori prodotti su cui poter fare affidamento.
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Nel caso di donne molto giovani e con una cellulite poco importante al primo stadio, il consiglio è semplicemente quello di fare attività sportiva in modo regolare e mangiare in modo completo e sano. Per le signore alla soglia degli anta ed oltre, e con una cellulite già verso il secondo stadio, gli integratori anti cellulite possono rappresentare un valido aiuto. In particolare, se ci sono delle evidenti carenze nutrizionali, o altri fattori che possono inficiare il corretto funzionamento dei meccanismi di vasodilatazione e vasocostrizione dei vasi sanguigni.
Non si tratta di medicinali, ma di sostanze naturali e certificate, conformi a rigorosi standard qualitativi e produttivi. Nella maggioranza dei casi, inoltre, le componenti costitutive sono completamente vegane, e dunque prive di elementi transgenici e non testate sugli animali. Si presentano in almeno una delle seguenti varianti: capsule, polvere o sciroppo, e sono da assumere per via orale, preferibilmente seguendo le indicazioni riportate nei relativi fogli illustrativi.
Fanghi e creme
Per quanto riguarda i composti spalmabili, anch’essi vanno utilizzati in modo opportuno e coerentemente ad uno stile di vita sano, che privilegi un movimento regolare ed un’alimentazione varia. Essi aiutano a sciogliere i noduli di cellulite in modo non invasivo, ma vanno comunque adoperati con costanza e regolarità e per periodi limitati, seguendo sempre le indicazioni illustrate dal produttore.
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Le texture si differenziano sulla base delle componenti principali. Le più diffuse sono fango, crema e olio. E’ consigliato di applicare questi prodotti producendo un leggero massaggio circolare. In tal modo si favorirà una distribuzione omogenea degli stessi ed un completo e più efficace assorbimento dei principi attivi. In alcuni casi le linee proposte sono differenziate sulla base delle zone da trattare. Si possono trovare quindi composti specifici per addome, fianchi, glutei, gambe e braccia.
I fanghi sono generalmente da applicare in uno strato leggero ma compatto e da mantenere in posa per un tempo medio di circa 15 minuti. Alcuni prodotti prevedono l’ausilio di supporti particolari, quali pantaloni e fasce in cartene, venduti separatamente oppure in associazione al prodotto. La rimozione di questi composti avviene con una spugnetta morbida per il corpo, opportunamente inumidita in acqua tiepida.
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Laureata in Marketing e Comunicazione, ho avuto diverse esperienze professionali in campo pubblicitario. Amo leggere e scrivere da sempre interessandomi di vari ambiti; in particolare moda, benessere, design e tecnologia. Scrivo anche poesie, alcune delle quali pubblicate in volumi antologici.